È stata tutta imperniata su Annie Ernaux la consueta serata autunnale “A voce alta” organizzata dall’Associazione “Amici Schio-Grigny”, in collaborazione con il Gruppo di lettura “Libramente” della Biblioteca Civica di Thiene.
9 novembre 2017
a Schio presso: Palazzo Toaldi Capra, Sala degli Affreschi, via Pasubio 52
È stata tutta imperniata su Annie Ernaux la consueta serata autunnale “A voce alta” organizzata dall’Associazione “Amici Schio-Grigny”, in collaborazione con il Gruppo di lettura “Libramente” della Biblioteca Civica di Thiene.
Quest’anno, infatti, i brani legati al fare memoria, tema scelto dal Comune di Schio per l’anno 2017 sotto forma dell’acronimo RRR (Recupero, Riciclo, Rinasco), sono stati selezionati dal libro Gli anni, uscito nel 2008 e insignito di molti premi (Premio Marguerite Duras, Premio Francois Mauriac, Prix de la langue francaise, Premio Strega europeo…).
Perché con questo libro la Ernaux ha percorso gli anni dal dopoguerra ai giorni nostri con l’originalità di stile e di pensiero che la contraddistingue e fa di lei una delle scrittrici francesi più apprezzate, per il suo essere un perfetto trait d’union tra la migliore letteratura francese classica e il panorama letterario attuale.
Nata a Lillebonne il 1° settembre 1940, quando la Francia era già martoriata dall’invasione nazista, Annie Ernaux vive infanzia e adolescenza a Yvetot, in Normandia. Di famiglia modesta, si distingue negli studi e frequenta l’università di Rouen, divenendo insegnante di Lettere Moderne.
Poco più che trentenne esordisce con il romanzo autobiografico Gli armadi vuoti e sarà proprio il genere dell’autobiografia a costituire il perno della sua ispirazione.
Unanimemente i critici le riconoscono il merito di aver saputo rivisitare l’autobiografia, reinventandola e facendola diventare non più e non solo storia personale, ma affresco di un’epoca, quadro sociale, storia in cui tutti possono, o possano, riconoscersi.
Partendo dal suo vissuto, la scrittrice affronta il delicato tema del rapporto genitori-figli (Il posto, L’onta, L’altra figlia), del rapporto di coppia, della sessualità, delle relazioni sentimentali (La femme gelée, Passione semplice, Se perdre), dell’Alzheimer e della morte di sua madre (Non sono più uscita dalla mia notte, Une femme), della propria malattia.
Nel libro Gli anni, romanzo-mondo salutato da lettori e critica come uno dei capolavori dei nostri tempi, trasforma il racconto della propria vita in strumento di indagine sociale, politica, esistenziale.
Abbiamo gustato brani che parlano del dopoguerra, del progresso, della scuola, di desideri e paure, di dubbi e certezze della Francia tra la fine degli anni ’40 e l’inizio degli anni ’60 del ‘900.