Domenica 4 giugno 2023
Accompagnati da Adriano Boschetti, dal dott. Luigi Pretto e da Paolo Snichelotto, abbiamo visitato
l’antica pieve di Santa Maria importante chiesa matrice, con un battistero unico per tutto il territorio della pieve originaria che si estendeva sulla Val Leogra e oltre. Si battezzava il Sabato Santo e alla vigilia di Pentecoste. Il fonte battesimale, (il cui posizionamento ora, causa rifacimenti ottocenteschi, si trova all’esterno delle mura perimetrali ed è segnalato) conservato all’interno potrebbe risalire al XII – XIII °secolo. La pieve era presieduta da un archypresbiter al cui servizio c’erano i presbiteri; vivevano in comunità nella canonica. Da questa organizzazione di vita in comune trasse origine la collegiata di Schio.
Attorno alla chiesa v’era un cimitero dove venivano seppelliti per secoli i defunti della circoscrizione.
In età feudale, con la trasformazione delle cappelle del territorio in parrocchie (S. Pietro a Schio, S. Maria a Valli ecc.), perde d’importanza.
Il barone Alessandro Rossi, dal 1903 al 1915 abitò a Pieve e contribuì con le sue donazioni ad abbellire l’interno della chiesetta: il pavimento , i quadri della Via Crucis, i dipinti a olio di Pasquotti sopra il coro ligneo cinquecentesco (nei tratti di S.Alessandro si riconosce il Rossi stesso..)
La croce “dei Templari” vicino alla porta della sacrestia, fa pensare ad un possibile sopralluogo dei Templari per il ripristino della viabilità verso Trento, (soprallughi ordinati dagli Statuti del Comune di Vicenza del 1264).
Dalla Pieve, a piedi siamo andati a visitare la Chiesa dei SS. Rocco e Sebastiano, in Val dei Mercanti, presso il torrente Rillaro a Torrebelvicino.
Chiesa dei SS. Rocco e Sebastiano
La sua origine è legata alla peste del 1630. Si trovano scritti del notaio Virginio Scalabrin di quell’anno che riportano nomi di donatori per l’erezione della chiesetta. Probabilmente per ricoverare gli infermi furono edificate anche baracche nei dintorni, mentre la chiesa fu terminata a peste finita nel 1673. Nel XVII° secolo fu in funzione come in quello successivo, retta da eremiti francescani.
Nel 1902 in seguito alla visita pastorale, trovata in pessimo stato, fu sospesa la messa che vi si celebrava nel giorno di S.Rocco. Tra il 1905 e il 1910, per Regio Decreto, in previsione di epidemia di colera, fu riadattata ad uso lazzaretto, con sala ammalati, servizi, cucina, stanzino medicinali e stanzini per infermieri e custodi. Fu danneggiata durante la Grande Guerra, e quindi ancor più gravemente nella seconda guerra mondiale e divenne fabbricato rurale per attrezzi agricoli nella seconda metà del ‘900. La chiesa nel 2008 fu riacquistata dal comune e restaurata (la volta a crociera dell’abside e il tetto) nel 2020 grazie alla campagna “Salviamo S.Rocco” cui hanno aderito oltre al comune di Torrebelvicino, la Pro Loco, La Parrocchia di S.Lorenzo l’Archivio e Biblioteca del duomo di Schio, Romea Strata, Gruppo pe ril restauro dell’antica pieve, e l’ufficio Pellegrinaggi del Duomo di Vicenza..
La località ove sorge la chiesetta è ricca di storia: poco lontano dalla via romana della Val Leogra (Romea Strata), circondata dalla straordinaria zona mineralogica della Val dei Mercanti.