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1914-1918 Francia – Italia: memorie intrecciate

La serata del 28 agosto con la storica Odile Nave ha visto una buona partecipazione di pubblico, interessato e attento, malgrado qualche difficoltà linguistica.

M.me Nave ci ha dato informazioni e dati sulla presenza di soldati italiani sul fronte occidentale: emigrati italiani, o figli di emigranti già stabiliti in Francia dalla seconda metà del XIX° secolo, volontari, e soldati della brigata Garibaldi, infine la presenza italiana dal momento dell’entrata in guerra dell’Italia al fianco degli alleati.

Ci ha poi narrato l’esodo dei profughi trentini, in particolare quelli della Vallarsa dai cui proviene il marito Anghebeni si trovava sulla linea del fronte per cui gli abitanti a sud del fronte vennero sfollati in Italia, in particolare a Varazze, quelli a nord verso l’Austria, nei campi profughi.

Anche se non erano certamente paragonabili a quelli della seconda guerra mondiale, M.me Nave ci ha fatto notare come la terminologia “campo di concentramento” fosse già in uso.
Ci ha illustrato con immagini del Labstoria di Rovereto, la vita di questi profughi nel campo di Mitterndorf, la cosiddetta città di legno: donne, vecchi e bambini, in condizioni davvero disagiate; il numero dei decessi è molto elevato e tra queste vittime molti furono i bambini che non resistettero alla durezza di questa esperienza.

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